Giovanni Giacomo Carlino

Giovanni Giacomo Carlino fu un prolifico stampatore vissuto tra il 1547 ca. e il 1616. Avviato alla sua attività da Horatio Salviani, tra i maggiori tipografi partenopei, ne rilevò l’officina. Collaborò con altri tipografi, quali Antonio Pace e Costantino Vitale.

L’officina ebbe sede principalmente a Napoli anche se si contano alcuni suoi spostamenti, che fanno del Carlino uno dei primi “stampatori itineranti” d’Europa. Sono noti i traslochi compiuti a Vico Equense e a Tricarico; il più eminente, però, fu quello del 1611 presso il castello di Gesualdo, dove la Stamperia diede vita alle opere più famose di Carlo Gesualdo: i Libri Quinto e Sesto di Madrigali a cinque voci e i Responsoria (cosa che consacrò la fine del rapporto tra Carlo Gesualdo e lo stampatore ferrarese Vittorio Baldini).

Frontespizi delle opere gesualdiane stampate dal Carlino nel Castello di Gesualdo

Gli annali registrano più di trecento pubblicazioni del Carlino. Esse spaziano dalla letteratura storica a quella teatrale, giurisprudenziale, filosofica, religiosa, medica e naturalmente musicale. In quest’ultima, oltre alle opere del Gesualdo, si annoverano pubblicazioni di Scipione Dentice, Jean de Macque, Giovanni Domenico Montella, Scipione Cerreto, Rocco Rodio e di molti altri.

Varianti del nome

  • Gianjacopo Carlino.
  • Gio. Iacopo Carlino.
  • Io. Iacobus Carlinus.

Marche tipografiche utilizzate dal Carlino

  • Fenice su fiamme, che si sprigionano da anfora recante le iniziali. In cornice figurata (1594). Motto: Con la mia morte sol al mondo vivo – Ut perpetuo vivam.
  • Gesù bambino benedicente su un’aquila, con globo sormontato da croce nella mano sinistra. Ai lati, rami di palma e olivo (1592-1599). Con motto e senza. Motto: Ex me pax tibi et victoria.
  • Mani, uscenti da nubi, che si stringono tenendo rami di palma e olivo. In cornice figurata (1592-1599). Motto: Societas fida.
  • Mani, uscenti da nubi, che si stringono tenendo rami di palma e di olivo. In basso due rocce sorgono da un mare in tempesta. In cornice figurata (1592-1599). Motto: Conantia frangere frangunt.
  • Granchio che con le proprie chele si tiene ad una farfalla.

Bibliografia